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Articolo la Consacrazione e l’Affidamento

la Consacrazione e l’Affidamento

L’atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria che è stato celebrato ieri da Papa Francesco in unione con tutti i vescovi del mondo, nel giorno solenne dell’Annunciazione in cui ricordiamo il prodigio dell’Incarnazione di Dio, è un atto dal valore storico straordinario e spiritualmente fondamentale.

Il valore storico di quest’atto di affidamento e consacrazione (secondo le parole della preghiera usata da Papa Francesco) non è dato dal fatto di essere la prima consacrazione a Dio attraverso Maria per la Russia e per l’Ucraina: la Russia e l’Ucraina sono consacrate a Dio e affidate alla Vergine Maria da circa mille anni (la conversione dei popoli della Rus di Kiev nel X secolo e mille anni di fede cristiana eroica vissuta anche nelle persecuzioni) e la speciale consacrazione  della Russia sovietica richiesta dalla Vergine Maria a Suor Lucia di Fatima negli anni ’20 era già stata onorata, secondo le stesse parole dell’ormai anziana veggente di Fatima, il 25 marzo del 1984 da parte di san Giovanni Paolo II. Il valore storico di questa consacrazione discende dal motivo che il mondo con i suoi abitanti è stato coinvolto in una maniera inedita e piena; il principale motivo per cui la consacrazione richiesta da Maria non era facile da realizzarsi era appunto il necessario coinvolgimento di tutti i vescovi del mondo per indicare che la consacrazione doveva essere un’azione universale. Ieri, oltre a tutti i vescovi del mondo, milioni di cristiani si sono uniti in preghiera in tutti i continenti per intercedere e affidare dei fratelli lontani e sconosciuti alla Madre celeste.

Il valore spirituale di questo evento è fondamentale perché ci ha ricordato il valore della nostra personale e universale consacrazione a Dio attraverso nostra Madre, immagine della Chiesa. Tutti i figli della Chiesa sono già consacrati a Dio attraverso i sacramenti che questa nostra madre amministra: a partire dal battesimo tutti viviamo una consacrazione e un affidamento al Padre tramite una madre, la Chiesa, e Maria ne è appunto l’immagine più perfetta. Ma come per la nostra vita sacramentale non viviamo un solo evento di consacrazione ma questa la rinnoviamo costantemente, anzi il più frequentemente possibile, non solo nella nostra vita sacramentale, l’eucaristia, la riconciliazione, ma anche nell’atto personale di volontà di ogni giorno, così è necessario e salutare il rinnovare la consacrazione degli stessi popoli alla guida divina. L’antica consuetudine di consacrare a Dio attraverso Maria la giornata che inizia è il segno di questa dinamica: nel consacrare la nostra vita o la semplice giornata appena iniziata noi offriamo le nostre future azioni nella volontà di contribuire nel nostro piccolo al bene dell’umanità e dobbiamo necessariamente ricordarcelo ogni volta, nell’affidarci a Dio attraverso Maria noi costantemente riconosciamo quanto abbiamo bisogno del celeste aiuto materno e paterno. Rinnovare la consacrazione dei popoli e delle nazioni allarga costantemente l’azione di bene per il mondo intero.

Per questo la preziosità e la grandezza dell’evento di ieri, 25 marzo 2022, non è nella sua unicità rispetto a tutte le altre consacrazioni della Russia, dell’Ucraina e delle altre nazioni della terra ma nella sua continuità con la storia di alleanza familiare che abbiamo con Dio nostro padre e la continuità risiede anche nel fatto che il cerchio di questa alleanza tende naturalmente a rinnovarsi e ad allargarsi, perchè l’Amore è diffusivo.

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